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Se sono “agri”, panetteria e macelleria piacciono di più
Economia

Se sono “agri”, panetteria e macelleria piacciono di più

Parlando di agricoltura il pensiero corre al vino, ma sono molte le specificità di questo settore primario, tutte esaminate nel corso della presentazione dell'annata agraria organizzata

Parlando di agricoltura il pensiero corre al vino, ma sono molte le specificità di questo settore primario, tutte esaminate nel corso della presentazione dell'annata agraria organizzata all'Enofila dalla Coldiretti. Nella frutticoltura sta crescendo la vendita diretta e si sta riducendo l'uso dei fitofarmaci, per un prodotto più sano. In forte espansione è la coltura della nocciola che quest'anno, grazie ad alcune circostanze favorevoli, ha fatto spuntare prezzi sino a 500 euro il quintale, a fronte dei 300 dello scorso anno.

Nel settore zootecnico sono in calo il numero degli allevamenti e dei bovini, ma nella linea vacca-vitello sono presenti sul territorio ben 14.000 capi (terza realtà in Piemonte) e si afferma la valorizzazione del marchio IGP "vitellone piemontese". Fra le aziende che si dedicano ai seminativi è nata la proposta delle "agripanetteria", come spiega Aurelio Merlo, dell'az. San Desiderio di Monastero Bormida: «Utilizziamo grano di varietà forse meno produttive, ma più saporite, ed otteniamo un pane che non richiede null'altro che acqua e lievito, e che è ancora buono dopo sei giorni».

Ci sono poi le agrimacellerie e le agrisalumerie, nuovi modi di proporre al consumatore prodotti buoni ed a prezzo conveniente. In questi cambiamenti ha un ruolo importante anche la Coldiretti che con il progetto "Grano di Qualità" ha consentito a 100 cerealicoltori di ottenere mediamente 20 euro al quintale dal grano tenero, ossia 2-3 euro in più rispetto ai valori di mercato: il Progetto Orticolo ha garantito invece il ritiro di circa 7 mila quintali di prodotto dalla "F.lli Saclà".

r.r.

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